Oggi parlo di me. Per quanto in questo blog abbia sempre parlato un po’ di me dal momento che quanto scrivo è il risultato di ciò che io penso e metto in circolazione perché altri sappiano il mio punto di vista riguardo alle dannate vicende di questo mondo.Oggi parlo di me perché ne faccio 25. Un quarto di secolo che sono una sciocchezza rispetto agli ottanta e passi anni delle mie nonne, ma sembrano anche così terribilmente vicini ai 48 con i quali mio padre ha deciso di portarsi avanti, andando dall’altra parte. Sono un giovane ragazzo ormai quasi adulto, che a dicembre si è lanciato in una avventura che ha sempre inseguito sin da quando compilava finti giornali dopo le lezioni alla scuola elementare.
Chi sia il sottoscritto lo si può intuire ciccando il relativo link: un romantico conservatore – e non chiedetemi che diavolo significhi perché non è detto che io sappia sempre dare un motivo a quello che scrivo. Credo che l’uomo venga prima di tutto, eccetto quel Tutto. Che l’individuo sia la base dalla quale partire. Che un individuo in mezzo ad altri individui riesca a dare il meglio di sé. Che un individuo in mezzo ad altri rimanendo se stesso riesca a dare ancor di più.Sono un lunatico testone cresciuto in spazi aperti e ho sempre respirato a pieni polmoni anche le sigarette che mi fanno compagnia. Ho corso tanto e volentieri per spazi immensi a piedi, in sella ad una bicicletta o semplicemente con la fantasia. Adoro nascondermi nella nebbia, calpestare la terra addormentata dal tepore invernale. Ho sempre cercato di saltare i fossi per il lungo, ma con scarsissimo successo. Però sono abbastanza cosciente del mio limite e così ho sempre optato per i fossi senz’acqua. In autunno ed inverno mi fermo a pensare. In primavera inizio a pensare seriamente. In estate mi invento qualsiasi cosa pur di non pensare. Ho pochi piaceri che però mi danno molte soddisfazioni. Ricordarmi delle feste, degli amici che sono fratelli. Guardare le belle ragazze che passano ogni giorno per strada, augurandomi di trovarne una ancora più bella e sistemarmi con lei. Ovviamente quando scrivo bella, intendo che debba piacere a me. Poi ci sono i sogni di una vita: tornane in Uk as soon as possibile, respirare il profumo di un campo da rugby narrando quanto vi accade dentro e fuori.
Mi danno spesso del bravo ragazzo con la testa sulle spalle. In realtà la tengo lì perché non saprei dove altro metterla. Non mi prendo mai troppo seriamente, preferisco fare pazzie. Ci ho rimesso anche molte lacrime, però non sono capace di trattenermi. Ho imparato che le persone non si possono avere, ma bisogna stare loro vicine perché non si dimentichino di te. E qualora capitasse, non vale la pena maledirle.
Perché ho parlato di me? Perché mi piace essere al centro dell’attenzione. I compleanni sono una gran cosa, è la propria festa. Si è celebrati, si ricevono e si fanno regali. Si guarda negli occhi chi vale la pena di aver conosciuto e chi vale la pena di conoscere per il nuovo anno di vita. Poi non vedo l’ora di organizzare una festa alla quale invitare tutti quelli che mi conoscono, mentre io me ne sto in disparte, in un angolo del mio mondo, e gli altri festeggiano. Roba da matti, direte. Vero, sacrosanto. Robe da matti da legare. Ed io sono contento di rientrare nella categoria.